Presentazione Squadre 2025: Ineos Grenadiers
Fino a poco tempo fa la Ineos Grenadiers era la squadra da battere, su quasi tutti i terreni. Alla vigilia della stagione 2025, invece, la formazione britannica è una delle incognite più grandi del gruppo WorldTour. La squadra diretta da John Allert è passata attraverso un 2024 molto complicato, che ha portato a risultati complessivamente sotto le aspettative e a diversi addii pesanti, sia fra i corridori che nel settore tecnico. Ecco quindi che l’annata ormai alle porte inizia con un’atmosfera strana, quasi di limbo fra un periodo di transizione e uno di sicuro riscatto. I corridori per far bene, fra le Classiche e i Grandi Giri, di certo non mancano, ma servirà prima di tutto ritrovare la chiarezza strategica e quella comunione di intenti necessaria per tornare ad eccellere.
Gli uomini più attesi
Per tanti motivi, ci sarà ancora Filippo Ganna sotto uno dei riflettori centrali del palcoscenico. Il piemontese ha fatto sapere che si concentrerà sulla strada, spendendo meno energie, fisiche e mentali, sulla pista: l’idea è quella di dare un nuovo assalto alle Classiche più adatte a lui, ovvero Milano-Sanremo e percorsi del Nord, su pietre e pavé. L’obiettivo di fondo, comunque, è quello di centrare un maggior numero di successi rispetto alle annate appena passate, sia nell’amata cronometro (dove ha raccolto l’argento al Mondiale e all’Olimpiade) che in linea, facendo affidamento sulle sue enormi qualità, comprese quelle da uomo veloce in grado di mettersi dietro tanti corridori in un arrivo di gruppo.
La formazione britannica ha poi un ricchissimo pacchetto di corridori da corse a tappe, brevi o lunghe che siano. L’attesa rimane alta nei confronti di Carlos Rodríguez, reduce da un’annata abbastanza ondivaga. Lo spagnolo ha vinto il Giro di Romandia ed ha brillato al Giro del Delfinato, ma non è riuscito a risultare un fattore nelle lotte principali di classifica generale, né al Tour de France né alla Vuelta a España. Le potenzialità rimangono notevoli, anche se sembra mancargli qualcosa per competere, almeno sul piano delle vittorie, con i grandissimi di questo periodo storico.
Da vedere se e quali gli ulteriori passi avanti fatti da Egan Bernal, che è tornato a buoni livelli dopo l’incidente che ne aveva messo a rischio anche la vita, ma a cui serve ancora qualcosa in più per ritrovare i livelli toccati nei primi anni della sua carriera. Le incognite maggiori riguardano comunque la tenuta nell’arco dei Grandi Giri, che potrebbero essere anche un obiettivo da riporre definitivamente nel cassetto, mentre per le brevi corse a tappe di una settimana il colombiano dà l’idea di poter rappresentare un nome da tenere in considerazione, sia per un suo risultato che come arma tattica in funzione di qualche compagno.
Quella che sta per iniziare sarà l’ultima stagione in gruppo di Geraint Thomas, del quale si è detto spesso che fosse già “troppo vecchio”, ma che negli ultimi due anni ha saputo centrare altrettanti podi al Giro d’Italia. Probabile però che in questo 2025 il gallese spenda le sue energie solo come sostegno di compagni più giovani. Uno di questi, oltre a quelli citati sopra, potrebbe essere Thymen Arensman, al quale le logiche di squadra sono sovente pesante durante le stagioni passate. Il neerlandese, che ha ormai 25 anni, ha dimostrato qualità da puro uomo di classifica per i Grandi Giri, ma, per i motivi più disparati, fin qui ha sempre mancato l’appuntamento con il grande risultato. Se le gambe e la squadra dovessero assisterlo, potrebbe anche rappresentare la sorpresa in positivo della stagione dei “granatieri”. In quanto al settore delle corse a tappe, Tobias Foss rimane un’altra incognita, dopo i rari lampi prodotti nella sua prima stagione in squadra; difficile ormai pensare che il norvegese possa rappresentare un’opzione da classifica e probabilmente gli toccherà lavorare per i compagni, come già fa, egregiamente nel suo caso, da tempo Laurens de Plus. Il belga ha comunque le carte in regola per togliersi anche qualche sfizio personale, soprattutto quando la strada sale e servono notevoli capacità di recupero rispetto agli sforzi fatti nei giorni precedenti.
Sempre per percorsi che tendono ad andare verso l’alto, in rosa c’è anche lo spagnolo Óscar Rodríguez, che può alternarsi fra compiti di gregariato e giornate in libera uscita, ed è arrivato dal CicloMercato anche l’australiano Lucas Hamilton, corridore che ha molta esperienza alle spalle e che da tempo ha messo da parte le ambizioni personali per specializzarsi in ruoli di sostegno ai capitani. Discorso simile a quello che ormai diversi anni fa ha fatto Jonathan Castroviejo, il quale però è stato l’emblema del 2024 anonimo della squadra, risultando quasi sempre fuori dai giochi nei momenti che invece in carriera lo avevano sempre visto eccellere.
Le attese sono rilevanti anche intorno al nome di Joshua Tarling. Paradossalmente, visto che di anni ne ha ancora 20, il britannico arriva da una stagione in cui ha raccolto meno di quanto preventivato, anche se probabilmente le aspettative erano distorte dal clamoroso 2023 che lo aveva visto protagonista. A cronometro è sicuramente uno dei migliori interpreti al mondo e sembra poter fare buone, se non ottime cose, anche nelle Classiche del Nord più adatte ai passisti. Rimane indubbiamente una delle stelle, almeno potenziali, di una squadra che ha tanto bisogno di tornare a brillare. In una stagione, quella appena conclusa, abbastanza cupa per la squadra, una delle note più colorate del panorama è stata rappresentata da Magnus Sheffield, che è stato capace di buoni risultati dalla primavera (sesto al Fiandre) all’autunno. Sul suo documento di identità gli anni sono ancora 22 e una eventuale, ulteriore, crescita potrebbe portare lo statunitense a centrare risultati di spessore, sia in corse di un giorno movimentate che in brevi corse a tappe senza troppa salita. Ci si aspetta anche la definitiva esplosione ad alto livello di Ben Turner, che in carriera ha messo in fila buoni risultati, senza però mai trovare la giusta continuità e vincendo decisamente poco, in rapporto alle potenzialità (un solo successo in tre anni da pro’): resta un corridore di cui tenere conto, soprattutto perché sul pavé ci sa fare e su percorsi complicati e insidiosi si trova bene.
Sul CicloMercato, poi, la formazione britannica ha perso alcuni finalizzatori importanti, come Ethan Hayter e Jhonatan Narváez, ma ha messo sotto contratto un corridore molto promettente, oltre che già formato, come Axel Laurance. L’iridato U23 di Glasgow 2023 è uno che sa come si vince e, in generale, come si ottengono risultati importanti e sarà una delle frecce più acuminate nella faretra riservata alle gare di un giorno. Dal mercato sono arrivati anche Bob Jungels e Victor Langellotti: il lussemburghese spera di ritrovare il colpo di pedale dei giorni migliori (ha vinto una Liegi, anche se ormai sono passati sette anni), mentre il monegasco punta ad affinare le sue qualità di attaccante da lontano, capace anche di sigillare la giornata con spunti importanti. Da vedere poi quale sarà il rendimento dell’iridato di Pontevedra 2014 Michał Kwiatkowski, per il quale gli anni che passano sembrano iniziare a essere un fattore frenante: la classe però c’è sempre e qualche risultato pesante potrebbe saltar fuori, fra le pieghe del calendario.
In rosa, almeno al momento, non ci sono velocisti di primaria importanza. Si è preferito puntare su corridori capaci di tenere botta su percorsi mossi e allo stesso tempo in grado di sfoderare buoni spunti finali, come il confermato colombiano Brandon Rivera e come il neo-arrivo Samuel Watson. Dal 23enne britannico ci si aspetta parecchio, soprattutto alla luce di un percorso di crescita che è parso fargli imboccare la strada giusta, soprattutto nella seconda metà del 2024. Al servizio dei compagni, sperando in un rendimento complessivamente migliore rispetto al 2024, ci saranno poi lo spagnolo Omar Fraile (irriconoscibile nella stagione appena conclusa), Salvatore Puccio, i cugini Ben e Connor Swift e anche il tedesco Kim Heiduk, per il quale ci potrebbe anche essere qualche margine di movimento autonomo nelle gare di un giorno.
Le giovani promesse
Di neoprofessionista, in termini squisitamente burocratici, ce n’è un solo, confermando un netto cambio di rotta rispetto alle passate stagioni. Si tratta dello statunitense Artem Shmidt, che a breve compirà 21 anni e che arriva dal sempre florido serbatoio della Hagens Berman, nonostante questa sia diventata squadra satellite della Jayco-AlUla. Il ragazzo pare ben portato verso la specialità della cronometro e ha fatto vedere di gradire la possibilità di fare chilometri in fuga. Per quello che riguarda le sue potenzialità fra i “grandi”, siamo nel campo delle pure incognite.
Andrew August è al secondo anno da pro’, ma non ha neanche 20 anni e può rientrare quindi nel novero delle giovani promesse. Anch’egli statunitense, ha trascorso il 2024 accumulando esperienza e provando a fare classifica nelle brevi corse a tappe di medio livello (è stato settimo alla fine dello Czech Tour). Anche nel suo caso, però, l’inquadramento al massimo livello è ancora tutto da valutare. Sarà poi al terzo calendario da professionista il canadese Michael Leonard, che di anni non ne ha ancora compiuti 21 e che nelle due stagioni precedenti si è visto solo nelle gare giovanili ancora affrontate: pure per lui, l’anticipato salto di categoria non sembra aver prodotto gli effetti sperati e resta da vedere se riuscirà comunque a far fruttare le esperienze accumulate.
Organico Ineos Grenadiers 2025
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Potenziale Ineos Grenadiers 2025
Volate - 4.8
Colline - 7.6
Montagne - 8.6
Pavé - 7.3
7.1
La formazione britannica è passata dall'essere una superpotenza al doversi accontentare di quel che rimaneva a disposizione, alle spalle di altre squadre diventate ben più dominanti negli ultimi anni. I corridori di alto profilo non mancano nell'organico, ma anche il CicloMercato ha dato quantomeno l'impressione di una realtà alle prese con la ricerca di una nuova identità. Così, per il 2025, ci si affida all'esperienza di alcuni "decani", ai rinnovati programmi di un campione del calibro di Filippo Ganna, e alle speranze di definitiva fioritura per alcune promesse che, finora, sono rimaste tali. Basterebbe un'unica grande vittoria per cambiare radicalmente l'atmosfera intorno alla squadra...
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